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Incendio in una stalla, salvate 60 pecore

[fonte ilCentro del 4 Ottobre 2011]

POPOLI. Intervento notturno della squadra dei vigili del fuoco volontari del distaccamento di Popoli per domare un incendio divampato in un fabbricato rurale isolato che si trova al confine dei territori di Popoli e Vittorito, nelle vicinanze dell'oleificio.  La tempestività dell'intervento ha evitato la propagazione delle fiamme all'attiguo ovile, salvando le oltre 60 pecore custodite e diversi macchinari agricoli appartenenti all'azienda. A supporto dei vigili popolesi sono intervenute anche due autobotti dei colleghi di Sulmona. Sul posto anche la pattuglia dei carabinieri di Raiano per lo svolgimento delle indagini e per evitare che qualcuno si avvicinassero al luogo del sinistro. Dopo lo spegnimento i vigili del fuoco hanno proseguito per diverse ore lo smassamento e la bonifica, assicurandosi del completo azzeramento di focolai residui. (di w.te.)

 

In fiamme 400 ettari di bosco sulla Majella

Solo il temporale è riuscito a spegnere l'incendio, appiccato da ignoti domenica

[fonte IlCentro 20 Settembre 2011]

SANT'EUFEMIA A MAJELLA. E' il più grande incendio divampato in questa estate che sta per terminare. Circa 400 ettari di bosco di latifoglia sono andati in fumo aprendo uno squarcio sul fianco della Majella. Un'area verde di altissimo valore ambientale tutta ricadente sotto il vincolo del Parco e a ridosso dell'abitato di Sant'Eufemia, al confine con il territorio di Caramanico Terme. Un incendio di sicura origine dolosa divampato nel pomeriggio di domenica e spento solo ieri, alle prime ore del mattino, con il decisivo aiuto del temporale, arrivato propizio, dopo settimane senza pioggia, che ha riversato sull'intera fascia pedemontana della montagna una notevole quantità di acqua.  Un rovescio che ha ottenuto più del lungo lavoro che circa 50 uomini, tra vigili del fuoco, Forestale, agenti del Parco, della Protezione civile e del Comune, associazioni di volontariato e molti giovani del paese, avevano portato avanti per tutta la notte.  Un inferno di fiamme e fumo, con lingue di fuoco alte anche 15 metri visibili da tutta la zona alta della Val Pescara e della Valle dell'Orta, alimentate dal vento. L'incendio ha prodotto «uno scenario apocalittico che non ha interessato l'abitato di Sant'Eufemia», racconta il sindaco del paese, Francesco Crivelli, «solo per la direzione del vento, che spirava fortunatamente in senso opposto rispetto al paese. Una catastrofe evitata per un soffio, è il caso di dire, considerato che il punto di origine del rogo è stato rinvenuto immediatamente al di sopra delle ultime case del paese». I vigili del fuoco dei distaccamenti di Popoli e Alanno sono intervenuti con due mezzi cisterna e camionette attrezzate per raggiungere anche luoghi impervi.  «Va esaltata la coordinazione degli uomini intervenuti», tiene a sottolineare il sindaco Crivelli, «Un plauso particolare deve essere riconosciuto agli agenti del comando forestale di Caramanico Terme e Sant'Eufemia a Maiella, che hanno operato instancabilmente fino all'alba, raggiungendo i luoghi più lontani e pericolosi. Se non fosse arrivata la pioggia, sia la pineta di Sant'Eufemia sia la riserva della Valle dell'Orfento avrebbero subìto danni irreparabili. A vederla adesso», osserva, «la montagna sembra come ferita e indifesa».  I carabinieri del locale comando hanno avviato indagini per rintracciare eventuali prove e poter arrivare a chi continua a compiere questi gesti scellerati.  Di origine dolosa sono risultati anche gli ultimi roghi che si sono verificati in Val Pescara, come quello ultimo sulla montagna di San Rocco di Bussi sul Tirino, domato dopo tre giorni e con l'ausilio di canadair ed elicotteri della Forestale, e quello immenso di Alanno, partito dal confine con il territorio di Pietranico per estendersi fino a Colle Grande, passando per Costa delle Plaje, e riducendo lettarlmente in cenere l'Oasi verde del Wwf della diga di Alanno, dove era in attività una delle stazioni più importanti del Centro Sud Italia di inanellamento e di studio della avifauna migratrice. Anche questa una ferita difficilmente rimarginabile. [di Walter Teti]

 

Incendio a Sant'Eufemia in fumo 40 ettari di bosco

[fonte IlCentro 19 Settembre 2011]

SANT'EUFEMIA. Un grosso incendio è scoppiato ieri sera in un bosco di Sant'Eufemia. Intorno a mezzanotte, le fiamme non erano state ancora domate dai vigili del fuoco e, secondo le prime stime, erano già andati in fumo una quarantina di ettari di verde.  Altri piccoli incendi, durante la giornata, si sono registrati ad Elice e Catignano ma sono stati spenti in poco tempo. Il caso più grave è stato a Sant'Eufemia.  L'allarme è scattato intorno alle 21,30. I vigili hanno ricevuto la chiamata di alcune persone che segnalavano la presenza di un vasto incendio nel bosco, fortunatamente lontano dalle abitazioni. Sono arrivati sul posto quattro automezzi, due inviati da Alanno e altri due da Popoli. Sono intervenuti anche gli uomini della Forestale e i volontari della protezione civile. I vigili si sono resi conto subito della gravità della situazione. Le fiamme erano altissime, alimentate da un forte vento.

 
 

Incendio nell'area delle gole di San Venanzio

A fuoco oltre 10 ettari nella riserva, probabile la matrice dolosa

[fonte ilCentro 11 Settembre 2011]

RAIANO. Un incendio è divampato in località «la Civita» in piena area protetta della riserva gole di San Venanzio. Le fiamme, probabilmente di origine dolosa, sono partite dalla strada statale 5 intorno alle 13,30.  Alimentate dal vento e dal caldo, hanno distrutto circa 10 ettari tra macchia mediterranea e vecchie piantagioni di ulivo. A segnalare l'incendio gli uomini della polizia municipale di Raiano che proprio in quel momento erano impegnati in un pattugliamento.  Un allarme tempestivo ha evitato un'ulteriore propagarsi del fuoco che comunque è riuscito a lambire la zona di monte Urano. Quest'ultima è un area posta sotto il vincolo del parco Sirente-Velino. La stessa che era stata interessata da un vasto incendio che si è sviluppato solo sabato scorso.  Sul posto sono intervenuti il gruppo anti-incendio boschivo dei vigili del fuoco di Popoli, la Forestale di Raiano e i volontari della Protezione civile di Pratola Peligna, Raiano, Pettorano, oltre alla Pivec sezione di Pettorano.  Una trentina di persone, in tutto, che si sono impegnati nello spegnimento del rogo. Ma la situazione si è sbloccata con l'arrivo di un elicottero della forestale che ha compiuto una trentina di lanci d'acqua nel giro di 2 ore circa.  Una rapidità di gettiti agevolata dalla presenza delle vasche per l'irrigazione dei campi poste proprio a ridosso della periferia di Raiano, dove l'elicottero della forestale ha potuto ricaricare il cestello d'acqua. Una fortuna per una zona ad alto valore naturalistico. Il rogo si è sviluppato proprio nell'area del cosiddetto «corridoio ecologico».  Una zona vitale utilizzata dalle specie animali, per spostarsi dall'area della riserva Gole di San Venanzio e il Parco Sirente-Velino.  Intanto, sul posto sono in corso rilievi per evidenziare eventuali tracce di inneschi, mentre scatta la caccia ai piromani. Negli ultimi dieci giorni, tra Raiano e Secinaro sono stati registrati tre incendi che hanno portato alla distruzione di circa 200 ettari di territorio. Un fatto che sta facendo indignare molti cittadini. [di Federico Cifani]

 

SPENTO L'INCENDIO TRA RAIANO E GORIANO SICOLI

[fonte centroabruzzonews.blogspot.com 6 Settembre 2011 ]

AutoPompa del Distaccamento VVF PopoliRAIANO - Fiamme spente  sul monte Urano, cima nel Parco regionale Velino Sirente che divide la valle Subequana dalla quella Peligna. Alle prime luci dell'alba domato l'incendio che era divampato dal pomeriggio di ieri tra Raiano e Goriano Sicoli grazie all'attivita' dei mezzi aerei del Corpo forestale dello Stato, dei Vigili del fuoco di Sulmona e Popoli e della Protezione civile di Raiano, Fontecchio, Pratola, Pettorano e Popoli. Sono in corso al momnento le operazioni di bonifica a terra, mentre un Canadair e due Fire Boss stanno effettuando lanci sul versante occidentale del monte  per evitare che qualche focolaio possa interessare la vicina pineta. "Secondo una prima stima - spiega il comandante provinciale della forestale, Gualberto Mancini - sono andati in fumo circa 100 ettari di macchia mediterranea frammista a bosco di latifoglie e conifere. Con la squadra investigativa del corpo forestale stiamo percorrendo il perimetro dell'incendio alla ricerca di indizi necessari a chiarire la dinamica dell'innesco, che presumibilmente e' doloso". Passo successivo sarà il censimento dell'area interessata dal rogo per l'apposizione dei vincoli in base alla legge 353 del 2000, la quale prevede che le zone boscate ed i pascoli i cui suoli siano stati percorsi dal fuoco non possono avere una destinazione diversa da quella preesistente all'incendio per almeno quindici anni. "Gli atti e i rilievi cartografici - conclude il comandante del corpo Forestale, Gualberto Mancini - saranno trasmessi ai Comuni e alla Regione per l'applicazione dei vincoli, mentre una dettagliata relazione sara' inviata alla competente autorita' giudiziaria per l'apertura di un fascicolo"


E' disponibile sullo stesso sito web un altro articolo inerente all'intervento QUI

 
 
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