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Grandine e allagamenti in citta'

[fonte: ilCentro 1 Luglio 2011]

Circolazione in tilt e acqua nei pianterreni anche nei dintorni di Sulmona

SULMONA. Pianterreni, taverne, cantine, garage, negozi, strade e interi reparti dell'ospedale allagati. Oltre un'ora di pioggia battente, mista a grandine, ha tenuto in ostaggio la città e le frazioni. La rete fognaria è andata in tilt, così come il traffico e la circolazione. Centinaia le chiamate ai vigili del fuoco e alla polizia municipale. Il nubifragio si è abbattuto poco dopo le 16, prima con pioggia e fulmini e poi con grandine e tuoni. Una perturbazione annunciata dall'allerta meteo della Protezione civile. Centinaia le segnalazioni all'unica squadra in turno dei vigili del fuoco di Sulmona, che ha però lavorato in stretto coordinamento con altre quattro squadre provenienti dall'Aquila, Avezzano, Popoli e Castel Di Sangro.  IDROVORE. Pompe aspiranti e idrovore in azione, i pompieri sono intervenuti nei locali con almeno venti centimetri di acqua. Tra le zone maggiormente colpite dagli allagamenti c'è il viale della Stazione, dove i garage, le cantine e i pian terreni delle case sono stati invasi da acqua piovana e dai liquami delle fogne, per via dei tombini, che anziché raccogliere acqua la buttavano fuori.  SECCHI E STIVALI. Le persone si sono attrezzate con secchi e stivali per asciugare l'acqua dalle loro case. Una vera a propria fiumana ha invaso le due Circonvallazioni cittadine, soprattutto quella Orientale, provocando forti rallentamenti e disagi al traffico. La discesa di via Teofilo Patini si è trasformata in una cascata di acqua proveniente da viale Mazzini e da porta Napoli. Le griglie e i tombini sono andati in tilt e ingenti sono stati i danni alle case e ai negozi.  ZONA PEEP. Ancor peggio è andata alla zona Peep, dove fra via Don Bosco, via del Cavallaro, via San Polo e via Kaden i pianterreni delle case, le taverne, i garage, le cantine e i negozi sono stati invasi da acqua piovana, mista a liquami fuoriusciti dalle fogne. «Sono anni che aspettiamo gli interventi sulla rete fognaria da sempre non funzionante», protestano i residenti, che nei mesi scorsi avevano raccolto anche 150 firme per i lavori mai partiti, «ma ora chiederemo i danni a chi di dovere. Non è possibile doversi vedere la casa invasa dai liquami. Qui succede ogni volta che piove un po' di più. Siamo stufi di dover ricomprare mobili e arredi ogni volta che c'è maltempo». STATO DI CALAMITÀ. Non è andata meglio alle frazioni e nei paesi limitrofi, come Pratola e Prezza dove il sindaco, Ludovico Iannnozzi, ha chiesto lo stato di calamità naturale a seguito degli allagamenti nelle campagne circostanti. Nell'hinterland sulmonese, in via Torrone, l'asfalto ha ceduto in un punto e l'acqua ha allagato le case per venti o trenta centimetri. «Mi hanno chiamato i miei famigliari per dirmi che si è allagata casa», dice Marco Lotito che abita a Torrone, «sto andando a vedere coi miei occhi, ma ho paura. Sono sotto l'acqua sia la taverna, che la sala e la camera di mio figlio al primo piano». Stessi disagi in via Montesanto, nella zona della villa comunale e della stazione ferroviaria di Introdacqua. [di Federica Pantano]

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